Scopri in questo video 3 errori che non devi assolutamente fare nell’esecuzione della panca piana per aumentare la massa muscolare del petto in questo modo puntando ad un salto di qualità per quanto riguarda l’ipertrofia muscolare sempre con tecnica e postura impeccabili assicurandoti di evitare alcuni errori molto gravi.
Di base ovviamente l’esecuzione deve essere precisa con i piedi ben saldi per terra, la zona lombare leggermente inarcata, la schiena che mantiene le curve fisiologiche con le scapole addotte e depresse e il collo in linea.
Espira nella fase concentrica di contrazione quando estendi le braccia sempre con il bilanciere allineato con la parte bassa del petto portando i gomiti vicini al corpo in questo modo sentendo la contrazione stessa in termini di pompaggio muscolare.
Assicurati come detto che i gomiti stessi non vadano oltre i 45° per evitare troppo stress per le articolazioni.
Il bilanciere sarà sempre allineato con la parte bassa del petto e mai troppo in alto proprio per non arrecare troppo stress a carico dell’articolazione delle spalle già in parte compromessa in molti casi per la postura su base quotidiana non corretta con le scapole protratte.
Le mani sul bilanciere sono ad una distanza leggermente maggiore rispetto alla larghezza delle spalle e più larga è la presa, maggiore è l’apporto della parte esterna dei pettorali.
Enfatizza anche il tempo sotto tensione che sicuramente è più importante dei carichi utilizzati contemporaneamente migliorando sempre più la connessione mente muscolo così come la consapevolezza muscolare valutando se nel tuo caso la panca piana così come tutti gli altri movimenti di spinta per il petto possono essere efficaci per il tuo obiettivo di forma fisica.
Se inizi ad allenarti a casa non fare l’errore di partire con la panca con reggi bilanciere utilizzando invece una panca con schienale reclinabile aggiungendo poi nel corso del tempo un rack per ricreare l’esercizio.
Esercizi Pettorali: Perchè le Scapole Addotte e Depresse


Colore
Muscolo
Funzione

Pettorale minore
stabilizzazione, depressione, abduzione della scapola e rotazione verso il basso
