“C’è più saggezza nel tuo corpo che nella tua più profonda filosofia.”
Friedrich Nietzsche
“Non conta spostare del peso meccanicamente ma la consapevolezza che hai mentre ti alleni in termini di sensazioni muscolari.”
Quello che stai per leggere è assolutamente diverso da tutto quanto hai letto in precedenza. È probabile che tu abbia già provato in passato a raggiungere un’ottima forma fisica con più o meno successo ma poco importa.
Ho creato questa teoria per darti una prospettiva totalmente diversa rispetto al solito.
Ti consiglio quindi di cominciare a prepararti da subito a leggere qualcosa non solo di innovativo ma anche di incredibilmente liberatorio.
Siamo onesti: già l’affermazione “iscriversi in palestra” risveglia in alcuni sentimenti non troppo positivi (tanto per usare un eufemismo) e penso sia impossibile poter raggiungere ottimi risultati in termini di forma fisica privandosi del gusto di quello che fai e anche di momenti speciali con gli amici.
“I miei amici escono ma io non posso, devo avere gli addominali scolpiti…”
La mia domanda che mi sorge spontanea è: “Ne vale veramente la pena?” Se anche dovessi raggiungere l’obiettivo, a quale prezzo?
E se poi non lo raggiungo, ho faticato per nulla. Direi che in entrambi i casi non si possa parlare di successo.
Dal mio punto di vista il successo è sia la meta finale (l’addominale scolpito, il fisico tonico e asciutto…etc) ma anche soprattutto il percorso.
Se per raggiungere un qualcosa di desiderato devi faticare oltremodo, privarti del piacere e sentirti spesso in difficoltà senza motivo, qual è il punto di tutto questo?
Se non puoi veramente essere felice durante il percorso, come puoi sperare di esserlo quando finalmente avrai gli addominali scolpiti?
Magicamente da un giorno all’altro la tua vita cambierà?
Temo di no. Questo in realtà, come vedrai, non è una cattiva notizia.
È al contrario un’ottima cosa.
Perché ci semplifica di molto le cose e rende il tutto così facile, piacevole e divertente che non crederai ai tuoi occhi.
Come faccio a saperlo? Bè, l’ho sperimentato in prima persona quando ho iniziato ad allenarmi 20 anni fa.
Sapevo come allenarmi? No.
Avevo qualcuno che mi aiutava? No.
Sapevo nei dettagli quello che stavo facendo? No.
Facevo e faccio fatica? Assolutamente no.
Quantomeno non la fatica come viene intesa nell’ambito fitness tradizionale/stereotipato.
Questo punto di vista è quindi in controtendenza rispetto alla mentalità del “no pain, no gain” e del sacrificio fino a sé stesso che troppo spesso è presente nell’immaginario comune.
Penso che il problema consista nel fatto che in moti casi non esistano vie di mezzo: o uno non cura la propria forma fisica (pensando che per farlo dovrebbe rinunciare a tanti piaceri) oppure si prende cura di sé stesso ma con grandi, troppi, sacrifici prendendo in giro chi non lo fa.
Il mio punto di vista rappresenta una via di mezzo tra i due estremi.
Tornare e restare in forma in maniera facile, intuitiva e divertente. Vedrai quindi cosa intendo a breve.
Spero quindi che quanto ti illustro qui possa aiutarti ad allargare le tue vedute. Come già detto, se devi soffrire, ne vale veramente la pena?
Penso che in natura il concetto di “fatica” non esista e la stessa natura compia imprese grandiose, anche miracoli, senza privarsi di nulla e senza sacrificarsi. Noi siamo parte di essa quindi perché complicarci la vita?
Hai mai visto o conosciuto persone che sono in forma senza troppi sacrifici? Magari fanno quello che vogliono e “se la godono”.
In questo contesto, perché non credere di poter raggiungere ottimi risultati senza troppa fatica? Quando nulla è certo, tutto è possibile.
Troppo bello per essere vero? Dal mio punto di vista no.
Nel peggiore dei casi rimani come sei senza fare il benché minimo di fatica, nel migliore otterrai quello che vuoi. In ogni caso non devi rinunciare a niente.
Questo perchè quello che fai dal giorno 1 deve essere sostenibile per sempre, non per qualche mese.
Rischio zero e perché no, la curiosità di provare qualcosa di fuori dagli schemi. Sicuramente è più divertente e intrigante che provare le solite noiose cose.
Una vita senza piacere che scopo ha? L’obiettivo penso sia essere quello di stare bene la maggior parte del tempo.
Perché privarsi di questo? Un qualsiasi obiettivo che raggiungerai non ti ripagherà della sofferenza. Ed in ogni caso dovresti continuare la privazione se vorrai mantenere il risultato.
Pensi di poterlo fare? Direi che è troppo per ogni essere umano.
Quindi basta complicarsi la vita con esercizi estenuanti in palestra che non portano da nessuna parte. La vita può già essere abbastanza stressante. Se poi ci mettiamo anche noi ad appesantirla è ancora peggio.
Ti è mai capitato in ambito fitness di sentire il tutto e il contrario di tutto?
Un giorno leggi una cosa mentre il giorno dopo ne senti un’altra che contraddice la prima. Te lo posso confermare anch’io.
Studio e mi aggiorno ormai da 10 anni e posto che vi è qualche principio di base condiviso, il resto non è mai certo al 100%.
A questo punto le cose diventano spassose, oltre che complicate. Questo non vuol dire che non sappiamo nulla, anzi. Solo le cose non sono così certe.
E in molti casi sono davvero un’enigma.
Si spazia da casi di persone che non sono particolarmente attente e sono in super forma e persone che sono precise e non raggiungono alcun risultato.
Com’è possibile?
Scrivo tutto questo per darti il mio (liberatorio) punto di vista. Sentirai un grande peso levarsi dalle spalle e finalmente sarai più libero, felice e soddisfatto.
Sto forse esagerando? Mi saprai dire! Riassumiamo quindi quanto detto sinora: ne sappiamo troppo poco per poter dire con certezza “questo funziona e questo no.”
Come dicevo prima dal mio punto di vista non ha senso limitarsi nel momento in cui ne sappiamo così poco. Ha più senso garantirsi una maggiore libertà. Non hai veramente nulla da perdere.
Al di là di quello che ho sempre studiato, il mio istinto mi ha sempre comunicato cose spesso diverse.
Esempio pratico: mettiamo che vuoi avere gli addominali scolpiti e i tuoi amici ti invitano a uscire.
I casi sono due: o esci oppure stai a casa.
– Se esci passeresti tutto il tempo a preoccuparti perchè stai deviando dal tuo cammino finalizzato a raggiungere la tua meta finale.
– Se rimani a casa in teoria fai la cosa “giusta” ma ti perdi la vta sociale.
In entrambi i casi non ti sentiresti alla grande e ti posso garantire che questo non avrebbe ripercussioni così positive sul tuo obiettivo finale.
Magari se uscissi con i tuoi amici prevarrebbe il senso di colpa ma questo potrebbe anche essere presente nel momento in cui dici di no ai tuoi amici. In entrambi i casi, dal mio punto di vista, “perderesti”.
In questo contesto raggiungere il tuo obiettivo che senso avrebbe? In ogni caso è ovvio che sarebbe ben difficile arrivare alla tua meta.
Quando in passato ho sentito nel corso del tempo che intuitivamente la forma fisica andava ben oltre un buon stile di vita era perché sperimentavo situazioni nelle quali ero preciso ma non stavo così alla grande come avrei pensato in termini di forma fisica mentre in altri casi “sbagliavo” ma mi vedevo da dio.
Troppo semplicistico?
Forse, ma ti posso assicurare che intuitivamente sentivo in ogni contesto che la risposta non risiedeva necessariamente in quello che facevo, ma in quello ero!
Ad un qualche livello ne siamo tutti consapevoli.
Se così non fosse vorrebbe dire che avresti solo due scelte: essere fuori forma per il resto della tua vita gustandoti però quello che fai oppure essere in forma sacrificando le cose che ti piacciono quindi soffrendo.
La maggior parte delle persone si trova nel primo gruppo e li capisco. Il problema risiede in quanto detto qualche riga sopra: la mancanza di una via di mezzo.
O gente super in forma che si sacrifica come se dovesse andare chissà dove che prende in giro quelli fuori forma o quest’ultimi che prendono in gira i primi perché sono fissati. Dal mio punto di vista nessuno dei due estremi rappresenta l’ideale.
Non vorresti poter avere una buona forma fisica senza fissarti ossessivamente su quello che fai? Non sarebbe bello poter gustare la compagnia dei tuoi amici e avere comunque un buon corpo?
Come ti sentiresti se potessi allenarti secondo quello che senti giusto per te senza della fatica fine a se stessa in palestre super affollate e senza doverti imporre delle cose che non vuoi fare?
Come sarebbe la tua vita se potessi liberarti di tutti i “dovrei” che ci imponiamo troppo spesso e che rappresentano i veri limiti?
Le risposte sono personali e ti permettono di capire cosa magari hai sbagliato in passato ma soprattutto come sarà la tua vita una volta che metterai in pratica quanto trovi scritto qui.
Non troverai nulla di impraticabile o infarcito del solito buon senso che tanto non rappresenra la risposta.
Trovi qui qualcosa di più pragmatico che può sembrare fin troppo semplice e banale ma che invece se ben compreso può rappresentare una piccola rivoluzione nella tua vita. Come detto in precedenza la tua forma fisica è ben di più di quello che fai.
È molto più importante ciò che sei. Cosa pensi sia meglio?
Stare bene in compagnia in teoria facendo qualcosa che “non va bene” per la tua forma fisica oppure stare da solo rispettando la teoria?
Domanda retorica? Forse.
Ma ciò nonostante non ci pensiamo mai. Pensiamo sempre alla “fredda teoria” senza considerare che è ciò che siamo che realmente fa la differenza
Quando sei in compagnia dei tuoi amici, ti senti sicuramente meglio.
Tutto questo non è banale, fidati.
Ci complichiamo la vita soli, anche se a volte è dura da accettare. Un altro esempio può essere quello dove senti di aver voglia di una certa cosa ma non ti dai il permesso di averla.
Ancora una volta, in questo contesto, pensi davvero che sia la scelta giusta?
È pura intuizione e anche esperienza ma questo non vuol dire che non sia “vero”. Tanto più che come visto prima, sappiamo ben poco.
Forse che crescendo abbiamo perso quella spontaneità che avevamo quando eravamo più piccoli? Magari l’abbiamo lasciata andare consapevolmente o no, poiché pensavamo di dover crescere, di doverci assumere le nostre responsabilità di adulti…etc
Quasi che mantenere le qualità che avevi da ragazzo potesse rappresentare un limite. Direi che è proprio il contrario.
“Quando sei piccolo può vivere nel presente e goderti la vita perché non hai problemi di lavoro, non devi pagare le bollette…etc” La mia domanda è: e se fosse il contrario?
Non potrebbe essere che uno arrivi al punto di avere tanti problemi e difficoltà proprio perché da subito non segue il proprio intuito a causa della paura, perché il percorso appare troppo irrazionale, perché la società dice di fare diversamente…etc
C’era chi diceva: “Non è che non rischiamo perché la vita è difficile, la vita è difficile perché non rischiamo.”
Come sempre è questione di punti di vista. Io sono giunto alla conclusione che è così.
È quello che noto quando, rimanendo nell’ambito forma fisica, vedo persone condurre uno stile di vita in teoria scorretto con una forma fisica però impeccabile e altri invece essere precisi senza risultati, perennemente insoddisfatti.
Non è questione di fortuna, è questione di altro, come detto.
Ti posso garantire che il mio lavoro di Personal Trainer verte per un 90% su queste cose. Certo, ai miei clienti fornisco conoscenze, informazione e schede di allenamento ma vedo e sento che non sono queste cose a fare veramente la differenza. Se fossero queste, basterebbe Google.
Invece le persone cercano un professionista, in qualsiasi ambito, che le possa aiutare.
Perché?
La mia teoria è questa: ad un livello superficiale cercano qualcuno che dia loro informazioni e quindi questo è il motivo apparente per il quale mi contattano.
Ad un livello profondo però penso che abbiano bisogno, anche se non se ne rendono conto, di una persona che dia loro motivazione e supporto.
Mi cercano per una cosa ma in realtà ne vogliono un’altra.
Penso questo anche perché quando io ho iniziato ad allenarmi 20 anni fa, non ho chiesto aiuto a nessuno.
Ero talmente sicuro di me, pur senza conoscenze, che non sentivo di aver bisogno del supporto di nessuno.
Certo, ci può anche essere il caso della persona sicura che comunque vuole la scheda ma rappresenta la minoranza. Nel momento in cui sei veramente sicuro di te, non penso tu aspetti l’aiuto di nessuno. Agisci e basta.
Esempio fuori dall’ambito forma fisica: mettiamo che vedi una ragazza che ti piace una sera in discoteca.
Se sei veramente sicuro di te, pensi di aver bisogno di qualcuno che ti dica come parlarle, cosa dirle..etc?
No, seguirai il tuo intuito e tutto andrà per il meglio.
E se anche non avrai il suo numero, comunque imparerai qualcosa.
Stessa cosa per l’ambito allenamento. In 20 anni ho provato un po’ di tutto, sempre nell’ambito della ragionevolezza.
Ho provato diversi tipi di allenamento. Le differenze che ho visto hanno sempre coinciso con momenti nei quali lasciavo andare qualche mia limitazione e mi rendevo “più libero”.
Nei casi in cui rimanevo agganciato a inutili doveri non c’era allenamento che potesse migliorare la situazione.
Esempio pratico: io non alleno gli addominali. In 20 anni, penso di averli allenati 10 volte, non di più.
Perché? Perché sento che il punto è ad un livello più sottile e nel momento in cui migliori l’ascolto di te, raggiungi 2 conclusioni:
– o decidi di allenarti ma lo fai con tutta un’altra consapevolezza che ti permette di goderti il percorso;
– oppure, paradossalmente, neanche inizi perchè ti rendi conto che i presupposti sarebbero stati sbagliati.
Sta a ognuno migliorare la propria consapevolezza e trovare la “giusta” via.
Se così non fosse, non si spiegherebbe perché esistono tanti modi diversi per fare la stessa cosa e magari più di uno funziona.
L’obiezione potrebbe essere: se faccio solo quello che voglio, non posso essere in forma. A questo punto siamo forse pronti per il livello ulteriore.
Nulla di complicato, ma che va affrontato.
Mettiamo che ti piace una cosa che in teoria non ti può garantire una buona forma fisica. Però se non la ottieni senti la privazione e se anche raggiungessi l’obiettivo, comunque non saresti soddisfatto.
Che fare?
Di base è sempre importante capire perché vuoi raggiungere un obiettivo.
Se ad esempio vuoi avere gli addominali scolpiti perché non ti senti a tuo agio nel tuo corpo, difficilmente arriverai a destinazione e se anche ci arriverai non sarai comunque soddisfatto.
Perché? Perché saresti comunque insoddisfatto del tuo corpo.
Questa insoddisfazione non è nel tuo corpo, è dentro di te.
E se anche cambi il corpo senza cambiare dentro, non ti sentirai meglio. A questo punto posso comprendere la mia insoddisfazione, lasciarla andare così da piacermi come sono e fare quindi come voglio.
Non hai quindi più bisogno di perdere peso perché sei contento come sei.
È ovvio che perseguiamo sempre un obiettivo per aumentare la nostra soddisfazione, felicità etc…ma al riguardo bisogna stare molto attenti: può essere che io senta una “mancanza” dentro di me e quindi anche ottenendo quello che voglio, non potrò sentirmi come pensavo mi sarei sentito.
Il punto di partenza deve essere il più consapevole possibile altrimenti rischio di arrivare a destinazione e non sentirmi alla grande oppure non arrivare proprio alla meta.
Imparare ad ascolatarmi già prima di agire in termini di allenamento è fondamentale per capire perché voglio arrivare a quella meta.
Penso che potrà magicamente risolvere tutti i miei problemi? È difficile che sia così.
Questo può rappresentare la più grande liberazione del mondo oppure la più grande delusione, dipende da come la vedi.
Nel primo caso ti rendi conto che non devi fare niente e di fatto, puoi già essere soddisfatto e felice di te senza dover dimostrare niente a nessuno e senza dover essere qualcosa che non sei.
Nel secondo caso, potresti essere deluso poiché speri che l’addominale scolpito possa darti cose che in realtà non può garantirti.
Non voglio giudicare e non voglio dire che una scelta sia giusta e una sbagliata. Voglio solo offrirti un punto di vista diverso poi starà a te scegliere.
Sappi che se fai una cosa perché senti il dovere di farla difficilmente ti porterà all’obiettivo e se anche ci arrivassi, come detto, non ne varrebbe la pena.
Non esiste in natura il concetto di obbligo.
È un limite inventato dall’uomo. Contemporaneamente puoi puntare ad ascoltarti al meglio mentre ti alleni e non solo.
Renditi sempre maggiormente consapevole che non hai bisogno di niente per essere felice e soddisfatto perché è tutta una questione di essere e tu sei già tutto quello che puoi essere.
Penso che il 90% dei nostri desideri in realtà non siano nostri ma della società. Dopotutto, i canoni estetici di adesso non sono assoluti e universali ma solo relativi a questa epoca storica.
Nel 1700 le donne piacevano grasse e assolutamente non abbronzate.
Il mio stesso successo nel migliorare la mia forma fisica è nato dal fatto che sin dagli inizi ho agito perché mi piaceva la cosa in sé, non perché “dovevo”.
Mi allenavo al 100% guidato dal piacere e tutto è stato incredibilmente facile, soddisfacente e divertente.
Come ancora adesso. Tutte le volte che invece mi sono imposto cose diverse perché la teoria diceva così, fallivo e/o non ero soddisfatto. Nel momento in cui hai una buona accettazione di te, fai quello che ti senti di fare.
Allenati quando e se hai voglia facendo quello che senti, non quello che devi.
Potrebbe anche verificarsi lo scenario dove essendo tu meno “preciso” in quello che fai in termini di strategia ottieni meno risultati ma a questo punto tutto questo non sarebbe un problema nel momento in cui ti piacerebbe ciò che stai eseguendo e non saresti comunque disposto a sacrificare l’appagamento e la sostenibilità per un un ulteriore piccolo miglioramento.
Quindi fai quello che ti diverte ed è fattibile nonché incorporabile nella tua routine quotidiana dopodiché accetti ciò che arriva e se anche in teoria ottieni meno rispetto a quello che potresti raggiungere con soluzioni più estreme il problema non si pone neanche.
Tanto se anche ottenessi comunque quell’ulteriore miglioramento il tutto non sarebbe sostenibile e piacevole nel lungo periodo e comunque non rappresenterebbe la risposta che ad un qualche livello cercavi.
Non servono quindi allenamenti complicati. Questo non vuol dire necessariamente che non ti allenerai.
Ma non sarà la cosa più importante e soprattutto sarà inserito in un contesto nel quale ti ascolti maggiormente e nel quale segui con più fiducia il tuo corpo.
Tutto sarà anche molto meno noioso e solo così potrai esprimere al meglio la tua individualità e la tua originalità.
Come puoi essere veramente felice se ti obblighi a seguire schede di allenamento che non potranno mai rappresentare quello che senti veramente tuo?
Arrivati a questo sono sicuro che hai già modo di vedere il tuo “problema” in un’ottica diversa. Sicuramente più liberatoria.
Spero quantomeno. Quello che infatti ho scoperto nel corso del tempo è che molto spesso quando dai maggiori libertà alle persone, queste quasi preferiscono le regole e gli obblighi che ci costringono a fare e ad essere quello che in realtà non siamo.
Come già detto, sta tutto a te. Il mio consiglio è di cercare cosa fai ogni giorno che limita la tua libertà e il piacere che ne puoi trarre.
Somma tutte queste limitazioni e nel corso del tempo proverai una più grande insoddisfazione.
Soprattutto tutte queste privazioni rappresentano un limite ben più profondo che tu stesso ti stai ponendo e che di fatto è l’unico motivo per il quale non raggiungi la tua forma fisica desiderata.
Senza questo limite, puoi raggiungere il tuo obiettivo senza cambiare radicalmente il tuo allenamento e probabilmente senza neanche doverti allenare.
È quindi importante in questo contesto focalizzarsi sui fini e non sui mezzi.
Che intendo dire? Ho notato in tutti questi anni che le persone sono sempre focalizzate al 100% sui mezzi e non tanto sull’obiettivo finale (che spesso non è neanche chiaro). Ad esempio si pensa al numero di serie, di ripetizioni…etc
Tutto questo non è necessariamente sbagliato ma quello che realmente importa è l’obiettivo, non tanto come ci arrivo.
Esempio: se abito a Roma e devo andare a Milano, ancora prima di mettermi in viaggio posso cercare di capire quale sia il mezzo più veloce (l’aereo) invece di buttarmi a capofitto nel “fare” senza pensare.
Altrimenti mi metterei in cammino verso la meta chiedendomi ogni 10 minuti perché non sono ancora arrivato.
Può sembrare banale ancora una volta ma penso sia da non sottovalutare. L’unica cosa importante è l’obiettivo finale e ancora prima la motivazione che mi spinge.
Quindi in ordine abbiamo:
– il perché;
– l’obiettivo (fine ultimo);
– i mezzi.
I mezzi nella graduatoria arrivano solo alla fine e se parto da questi come fanno tutti, ho già perso.
Quando una persona mi chiede come allenarsi, cerco sempre di capire qual è il suo obiettivo e il perché che lo spinge. Vado quindi a ritroso partendo dalla prima cosa che mi chiede che è invece l’ultima in termini di importanza.
Come forse ho già detto, se scopro che il mio obiettivo di forma fisica deriva principalmente da aspettative esterne che non sono le mie, posso tranquillamente lasciare andare l’intera cosa, capire che sono già perfetto così come sono e non allenarmi come avrei dovuto.
Nel caso contrario mi ritroverei ad allenarmi controvoglia e male e guarda a caso troppo spesso troverei scuse per non farlo.
Ma poi mi sentirei in colpa quindi mi rimetterei ad allenarmi sentendomi forse ancora peggio. Un circolo vizioso nel quale penso si trovino in tanti.
È davvero fondamentale aumentare la propria consapevolezza di base arrivando a capire davvero che non c’è niente che non vada in noi.
Le scuse non rappresentano altro che un conflitto fra la parte più profonda di noi e quella più superficiale che vuole l’addominale scolpito (esempio).
Nulla di male nel voler l’addome piatto, ma è realmente quello che vuoi? Forse ciò che realmente vuoi è il fatto di piacerti di più e magari, come si accennava prima, fare colpo sulle ragazze.
Ancora una volta, nulla di male, ci mancherebbe e comunque non sta a me giudicare.
Ripeto solo che è importante capire il vero motivo che mi spinge verso l’obiettivo.
Se è un qualche senso di inadeguatezza, o non arriverò all’obiettivo oppure ci arriverò ma non mi sentirò meglio come ad un qualche livello avrei sperato.
Inutile e controproducente limitarsi con schede, numero di serie, ripetizioni e quant’altro che ti impediscono di poter “fluire” con l’allenamento e di potertelo veramente godere.
E a dirti questo è un Personal Trainer che avrebbe tutto l’interesse a farti credere il contrario!
Ma ti assicuro che a fare la differenza è il trovare un percorso che tu possa sentire realmente tuo, che ti possa piacere e che ti possa far divertire garantendoti allo stesse tempo ottimi risultati.
Troppo bello per essere vero? Non credo. Io stesso ne sono la prova. L’alternativa è focalizzarsi sui mezzi, come dicevamo prima, e non sulla meta finale.
Se ci pensi è sempre così che funziona: tutte le informazioni che trovi nell’ambito fitness ti dicono di fare x numero di serie, y numero di serie di ripetizioni e così via. Salvo che poi, come già detto, più ti informi e più trovi tutto e il contrario di tutto.
E ripeto, sempre informazioni focalizzate sulle cose che contano meno.
Spesso, come ho accennato in precedenza, quando fornisco suggerimenti che danno maggiore libertà alla persona, questa invece di tirare un sospiro di sollievo si sente un po’ persa e quindi mi chiede (giustamente) di essere seguita passo dopo passo.
Questo è importante ed è ovvio che per uno alle prime armi o che comunque non se ne intende, è fondamentale essere aiutati anche tramite schede di allenamento.
Il punto di questa intera teoria e ormai dovrebbe essere chiaro, è che non sono queste cose a fare la differenza.
Ti possano aiutare ma non rappresentano le fondamenta, soprattutto se vuoi rendere il tuo nuovo obiettivo soltanto un punto di passaggio per un cambio nello stile di vita che ti permetterà di consolidare la tua forma fisica mantenendola senza fatica o quasi per sempre.
Compiendo i passi suggeriti in precedenza e facendo tuo quanto detto, ti sarà facile trovare una tua via che ti permetterà di cambiare senza sacrifici e ti supporterà nel mantenere il tuo nuovo corpo per anni e anni.
Quando si è procinto di cambiare spesso penso che quello che ci blocchi di più sia il fatto di pensare che sarà difficile e costerà sacrifici.
Le filosofie in ambito fitness del “no pain, no gain” non fanno altro che confermare questo mio pensiero e penso scoraggino tantissime persone dall’intraprendere un percorso di miglioramento personale in ambito di forma fisica che invece può essere facile e divertente.
Dopotutto, perché dovrebbe essere il contrario?
Ti offro quindi questo mio punto di vista proprio per permetterti di tirare un sospiro di sollievo e renderti conto che perdere peso oppure aumentare la massa muscolare può davvero diventare un gioco permettendoti quindi di godere del percorso e del risultato finale allo stesso tempo.
Prima della pratica, vediamo qualche punto di vista di persone che hanno raggiunto ciò a cui molti di noi tendono tutti i giorni con un duro lavoro.